domenica 28 febbraio 2010

Orecchietta selvatica... ;D




Per il contest di Paoletta e Angela mi sono subito entusiasmata,  splendida idea in cui avrei potuto sbizzarrirmi con ricette della mia bella Puglia. ;D
Inizialmente, non sapevo quale delle mille ricettine che avevo in testa avrei preparato. Ma poi oggi l'idea mi é venuta  dopo una passeggiata al lago e così.........

Così oggi vi racconto la storia della mia "orecchietta con rucola selvatica".  ;D



In principio fu pagnottina di pasta di semola, come sempre, con:
     
 200 gr  di semola di grano duro
 Acqua tiepida qb
 1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
 1 pizzico di sale

  Poi orecchiette con la rucola selvatica.
Per la preparazione della ricetta.

Ingredienti:
Pomodorini pachino
Rucola selvatica
Sale
Prezzemolo
Aglio
Le orecchiette sono state un insegnamento di mia suocera che, come me, ama tutto cio' che si può fare, gustare in cucina. Qualche anno fa, non avrei mai pensato di provare tanto rilassamento nel farle. Inizialmente per fare anche solo 200 gr. ci mettevo più di un'ora e quindi mi spazientivo, avevo abbandonato anche solo l'idea di farle, poi pian piano appassionandomi sempre di più alla cucina, seguendo vari programmi del Gambero Rosso e di Alice, ho riscoperto tanti piccoli momenti piacevoli e rilassanti.
Ho amato seguire la semplicità e l'entusiasmo di un ragazzo inglese, Jamie Oliver. che riscopriva e  metteva in pratica varie ricette, in un suo viaggio in Italia. In un suo passaggio in Puglia, mi fece tenerezza quando, passando per le vie di un paesino, si sedette accanto ad una bimba che con la nonna o la madre, facevano le orecchiette, sedute fuori della porta di casa, per la via,  con il classico tavolaccio di legno e tentò di farle anche lui. Beh! Anche lui ha abbandonato subito, ma se ora gli chiedessi se sà farle.................Mah! Magari un giorno glielo chiederò ;D



Comunque veniamo a noi.Oggi facendo una lunga e splendida passeggiata al lago, da Garda a Punta San Vigilio, con il mio Pagnottino, mi sono entusiasmata quando i miei occhi, oltre a godere del paesaggio e dei primi fiori primaverili, si sono posati su tre piantine di rucoletta selvatica.
Le ho raccolte e posate con un pò della loro terra, in un sacchetto con l'idea di piantarle nel mio giardino.... 
Subito, però, mi é venuta in mente la ricetta per Paoletta e Angela. Perchè non fare le orecchiette con la rucola selvatica?
Mia madre, la fa spesso, visto che mio padre gliela raccoglie per campi, sempre fresca fresca, ed é una delle ricette che fa parte della cucina semplice, ma saporita, della nostra cultura culinaria pugliese, soprattutto contadina.
Quindi, ho lavato per bene la piccante e selvaggia rucoletta, mentre in una padella facevo scaldare dell'olio extra vergine d'oliva pugliese, (dei miei genitori, che avendo un piccolo uliveto, producono per la family), con dell'aglio, ho tagliato in quattro i pomodorini e li ho versati in padella, aggiungendo del prezzemolo e del peperoncino, giusto un pochino, sale un pizzichino,  li ho fatti cuocere per cinque minuti e poi  ho aggiunto la rucoletta e spento il fornello.
Nel frattempo in un'altra pentola con abbondante acqua salata, ho fatto cuocere le orecchiette, che, essendo fresche fresche, si sono cotte in tre minuti. Le ho colate e passate nella padella con i pomodorini e la rucoletta, saltandoli un pochino, aggiunto del cacioricotta, un'altro ciuffo di rucola fresca e voilà!
Che volere di più dalla vita?
Angela direbbe: "Un lucano no!"  ;D Scherzo!
Buon appetito!!!!  
Abbiamo abbinato un buon rosato "Aruca " (Beh! Ho dovuto abbinarlo per forza, visto che con la rucola suonava bene! ;D Ma é stata una piacevole sorpresa.) di Santi Dimitri, che un'amico ci ha portato dal Salento....
                                                


Con questa ricetta partecipo al contest di Paoletta di Anice e Cannella e Angela di Sapori dei Sassi
per la categoria Puglia. ;D






venerdì 26 febbraio 2010

Biscottini al thé nero di fragoline di bosco e petali di rosa


 Amo il thè, da quando ero bambina forse, visto che mia madre più che latte mi ha dato da bere il thè per via di una intolleranza al latte che non mi faceva assimilare molto.
Quindi lei racconta sempre che, da quando ero in fasce,  mi ha cresciuta con il thè ;D.
Sarà per questo che lo amo molto,  ma nei suoi modi d'impiego più semplici.
Quindi adesso che il freddo si fa sempre sentire io e il mio Pagnottino alle cinque del pomeriggio ci gustiamo sempre un thè caldo, magari aromatizzato, con fettine di mela e cannella........






              

                     O semplice limone.







 Vagando per il blog, un giorno, vedo una splendida raccolta ideata da Susina la streghina e per il suo  contest ho pensato di fare dei piccoli biscottini al thè aromatizzato alle fragoline di bosco e petali di rosa.
Non avevo mai pensato di poter utilizzare il thé nelle ricette, A tutto c'é sempre una prima volta. ;D

E' così, sempre dopo aver formato la mia pagnottina di pasta frolla..........


Con questi ingredienti:

300 gr di farina 00
150 di zucchero
150 di burro
1 uovo
Vanillina una bustina
Zeste di limone bio
Infuso di thè aromatizzato alle fragoline di bosco, freddo, metà tazzina
Una manciatina dello stesso thè in foglia
Zucchero a velo
Sale un pizzico
Bicarbonato un pizzico

Ho impastato la frolla in una ciotola, impastando per primi burro e zucchero, ho aggiunto poi la farina, l'uovo intero, un pò di infuso di thè freddo, più o meno una tazzina, ma regolatevi affinché l'impasto non diventi troppo morbido, poi la vanillina, le zeste di limone, la manciatina dello stesso thè in foglia, bicarbonato e il pizzico di sale.Lavorate velocemente la frolla. Formate una pagnottina come in foto e ponetela in frigo per mezz'ora nella ciotola o avvolta da pellicola.
Dopo mezz'ora riprendete l'impasto stendetelo con il mattarello di un cm o meno, come vi piace e formate le formine.
In forno per 15 minuti a 170 gradi ventilato, regolatevi dal colore, quando si dorano sarano pronti.



Ecco a voi il risultato...






 Ne prendete uno con me? ;D
Buon thé a tutti.
Ciaoooooooooooooooooo

Con questa ricetta partecipo al contest di Susina " Tea recipes"

martedì 23 febbraio 2010

Pagnottina, amore e fantasia.....




Pane, amore e fantasia, servono tutti questi elementi nella nostra vita e nel film di Comencini sono stati bravissimi i protagonisti, da Vittorio De Sica alla Lollobrigida a Tina Pica e il contadino.....

In un dialogo De Sica, maresciallo, chiede al contadino: " Che te magni?", e il contadino:" Pane marescià!", e De Sica:" E che ci metti dentro?", e il contadino :"Fantasia marescià!"....

"Fantasia" e ce ne voleva tanta......

Nel dopoguerra la miseria era molta e un pezzo di pane era tutto. Anche i miei nonni spesso mi raccontavano i loro stenti durante la guerra, ma il pane non mancava mai.....Come l'amore che ci hanno trasmesso e la fantasia che ci hanno regalato con i loro racconti.......Anche se mi pento di non aver chiesto di più dei loro ricordi.
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" mia nonna ripeteva, in silenzio, la sua preghiera quando faceva il pane, ed io che credevo fosse un rito magico per farlo lievitare. Poi facendo una croce sù, cosa che anche mia madre fa ancora, lo poneva a lievitare sotto la coperta. " Deve stare al caldo, altrimenti non cresce" diceva. Poi lo formava, la sua era una forma a ferro di cavallo e lo mandava al forno.
Credo però, che facesse il pane per tutta la settimana, e quindi chili di pane per la sua famiglia di sei figli.... Braccia forti le sue e carattere duro, ma con noi nipoti era sempre dolce.
Quindi nonna le mie pagnottine le dedico a te, anche se non ci sei più...

Ingredienti:

250 gr di farina di semola
500 gr di farina 00
1/2 lievito di birra
100 gr di lievito madre
Olio extra vergine d'oliva 2 cucchiai
Acqua tiepida qb
Sale 1 cucchiaio raso
Zucchero 1 cucchiaino

Sciogliere il lievito madre e il lievito di birra in una mezza tazza di acqua tiepida, aggiungere lo zucchero, versare tutto in una ciotola grande dove verserete la farina di semola e la 00.
Impastate aggiungendo l'acqua tiepida, piano piano, fino a che otterrete un panetto piuttosto sodo.
Regolatevi ad occhio con l'acqua, cercando di non far venire troppo molle l 'impasto, ma nemmeno troppo duro. Aggiungere alla fine l'olio e il sale e incorporarli impastando.
Impastate per dieci minuti su una spianatoia in legno, aprendo l'impasto e richiudendolo per diverse volte. Poi riponete nella ciotola, fate la croce, aprendo l'impasto, coprite con un coperchio o carta forno e mettete tutto sotto una coperta, al caldo, per due ore.
Ponete il panetto, che sarà raddoppiato di volume, sulla spianatoia di legno e aiutandovi con un pò di farina, impastate piano piano per non sgonfiarlo troppo, dategli la forma che più vi piace, ungetelo d'olio, spolveratelo con un po' di farina e mettetelo in forno, funzione ventilato, su un foglio di carta forno, per 30 minuti a 190 gradi.
Regolatevi dal colore, se si forma la crosta bruna é pronto.
Ed ecco un'altra pagnottina da mangiare.........


Assaporare con una bella marmellata di ciliege e altro.
  
 

domenica 21 febbraio 2010

I "ferri" del mestiere......, di Pagnottina ;D



Amo fare la pasta fresca e questo si é capito, ma io la mangerei tutti i giorni se non fosse che Pagnottino mi rimprovera che mangia sempre troppo (non che disdegni però ;D) e allora mi sono data una regola...
Faccio le mie pagnottine di pasta fresca solo i fine settimana.......
Ogni fine settimana, se siamo in casa, adopero i miei "ferri" del mestiere per fare orecchiette, cavatelli, maccheroncelli, troccoli ed altro....
I miei "ferri" sono quelli tradizionali, che un caro zio di Monte Sant'Angelo sul Gargano mi ha regalato qualche anno fa e da allora lavorano da soli... Cioè ormai li uso cosi' spesso che tra un po' da soli si organizzeranno per farmi la pasta ;D
Questo zietto mi rifornisce ogni anno anche di origano,timo,rosmarino, del Gargano, raccolto da lui ad ogni stagione. Grazie zietto....
Bene! Ma parliamo di pagnottine di pasta....
Le mie pagnottine di pasta sono sempre a base di:



. semola di grano duro,
. acqua qb,
. olio evo e un pizzico di sale.



E lavorando questi ferri del mestiere mi permettono di fare.....

















Tagliatelle......

Orecchiette....
Cavatelli a tre dita...... e normali......











Maccheroncelli.......


Oltre al coltello (che uso per fare cavatelli, orecchiette, tagliare e minacciare solo il mio Pagnottino (No! Non é vero, non preoccupatevi é troppo bravo)), adopero quindi il ferretto per i maccheroncelli come ha fatto  Cuochella in una sua ricetta di pasta fresca qualche tempo fa,  e il troccolaturo che cercava Laura qualche ricetta fa, per fare appunto i troccoli che qui in foto non ci sono, ma se vi fate un giro da lei li vedrete.
Io li farò quando Pagnottino mi revocherà il "fermo". Scherzo! ;D.

Questo "nuovo mondo" dei blog mi sorprende ogni giorno e mi dà la possibilità di conoscere delle brave "cuochine" come la dolce Cuochella alias Giorgia, Laura, Ago che mi ha subito sostenuta facendomi scoprire il suo bellissimo blog Pane burro e marmellata e Cri con il suo Lo specchio ti riflette e la faccina da Titti (carina!). Tutte brave cuochine ;D.

Ma in questi blog ognuno mette la sua passione e ce ne sono infiniti.....
Che altro mondo ragazzi!!!!
Non pensavo ci fossero tanti mondi in questi blog......
Ma é bello e strano farci parte...., con le mie pagnottine. ;D
Ciaoooooooooo..

Maccheroncelli al ferretto con melanzane e cacioricotta ;)

       Pasta amore mio, e ahimé, ingrasso io. Le corsettine di Pagnottina sono aumentate ma anche la produzione di pasta...
Di conseguenza la famosa pagnottina non scende, e con tutto il running e lo jogging e il footing, niente :(.
Sarà che i quaranta rallentano il metabolismo e che i carboidrati sono sempre troppi, qui la bilancia mi da' sempre la stessa risposta ;(
Ma ok, oggi voglio postare un'altra ricetta, ancora ahimé, di pasta fresca.
E allora! E si'! Lo so, se continuo così non calerà mai la mia pagnottina ;D

I maccheroncelli al ferretto con le melanzane e cacioricotta.

Ingredienti per due persone :

Maccheroncelli:

200 gr di semola di grano duro
Acqua  tiepida qb
2 cucchiai di olio evo
Pizzico di sale
Ferretto per formarli

Sughetto melanzane:

1 melanzana
1 aglio
2 cucchiai di olio evo
Prezzemolo
Sale
200 gr di passata di pomodoro
Cacioricotta da spolverare alla fine sul piatto.

Per i maccheroncelli, dopo aver ottenuto la pagnottina di pasta piuttosto soda, fare dei rotolini e tagliare due cm di pasta così da ottenere dei piccoli tocchetti. Appoggiare sul tocchettino ottenuto, il ferretto e appoggiando il palmo della mano, far rotolare la mano allungando sotto il ferretto l' impasto, vedrete formarsi un maccheroncello (in foto) che  con cura  dovrete sfilare dal ferretto.
Cuocerli in abbondante acqua salata.



Preparare poi il sughetto tagliando a tocchettini la melanzana. Infarinare i tocchettini e farli cuocere in una padella dove avrete fatto scaldare l'olio, con l'aglio. Lasciate appassire i tocchettini di melanzana facendli dorare e aggiungendo un pizzico di sale e del prezzemolo tritato e dopo cinque minuti aggiungete la passata di pomodoro, lasciando cuocere per mezz'ora.
Scolare i maccheroncelli, che essendo freschi cuoceranno in quattro minuti, saltarli in padella e impiattare. Spolverare con il cacioricotta a piacere, che dara' un gusto unico al piatto.
Provatelo ;D


                                            
Alla possima..........

mercoledì 17 febbraio 2010

Cavatelli a tre dita e lenticchia ingigantita

  Sempre in tema di cavatelli,  qualche giorno fà,  ho fatto anche quelli a tre dita e l'idea era di farli con le lenticchie. Solo che io adoro le lenticchie piccole e mi sono ritrovata in dispensa solo quelle giganti.
Beh! Ok, sono sempre lenticchie, ma le piccole sono piu' saporite e di solito acquisto anche le rosse, che sono un po' piu' friabili ma da cui si puo' ottenere una buona vellutata o purea colorata e gustosa.


Ingredienti:

Cavatelli:
200 gr di semola di grano duro
Un cucchiaio di olio evo
Sale
Acqua qb

Lenticchie:
100 gr lenticchie
4 pomodorini
Una carota
Uno scalogno
Sale e pepe qb
2 cucchiai d'olio evo

Per i cavatelli, dopo aver ottenuto un'impasto piuttosto sodo, seguite il procedimento nelle foto, ricavando dei rotolini di impasto, tagliando tre cm di impasto,  per ottenere un cavatello, appunto, cavato con tre dita.
Per le lenticchie, fate cuocere le stesse in una pentola, coprendole con un cm d'acqua e portandole a bollore. Aggiungete poi la carota, lo scalogno, i pomodorini,un cucchiaio d'olio, sale e pepe e lasciar cuocere per 15 minuti e spegnete. Sbollentate i cavatelli per tre minuti in abbondante acqua salata e colandoli, versateli nella padella con le lenticchie, fateli insaporire, aggiungete un cucchiaio d'olio e servite.










































































 Comunque alla fine piccole o grandi le abbiamo divorate lo stesso ;D

lunedì 15 febbraio 2010

Pere al vino

  Avendo amici a cena, volevo arricchire il mio menù con qualcosa di diverso, cercando di fare qualcosa di leggero, almeno per dolce. Così qualche giorno fa mi sono dilettata nel provare una nuova ricettina.

Le pere al vino.

Ingredienti:

Mezzo litro di vino rosso (io ho usato un Lambrusco di Sorbara un po' friccicarello)
6 pere (kaiser)
100 gr di zucchero
Un pizzico di cannella, un chiodo di garofano, un pizzico di vaniglia
Una scorza di limone non trattato e un po' di succo

Pulire le pere e metterle a cuocere in una pentola stretta, immergendole completamente nel vino, aggiungere le spezie e gli aromi e lasciarle cuocere per mezz'ora.
Dopo la mezz'ora, estraete le pere e lasciate ridurre il vino, fino a che non diviene un po' caramellato, con cui, poi serviremo le pere.

E questo é il risultato....

Un'amica ha esclamato "Ma é un'opera d'arte!!"


Beh! Visto che é stata così carina,  potrei regalarle una foto così  e potrebbe appenderla come un'opera no! Scherzo! Ma a me questa posa piace e quindi la lascio così


A prestooo!!!!

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